Un’impiegata dell’Asl di Pavia è stata arrestata dai Carabinieri per corruzione e truffa.La donna aveva istruito   false pratiche di rimborso per indennità di accompagnamento o malattie inesistenti,emettendo gli ordini di pagamento e facendosi corrispondere parte del denaro dai beneficiari.

 

L’accusata si era anche dichiarata cieca totale, attribuendosi un rimborso di 5.000 euro, e aveva fatto risultare non vedente anche sua madre, che percepiva così una maggiorazione pensionistica.Un danno all’Inps di 1,3 milioni di euro.

IL CASO
Pavia, l’impiegata della Asl falsa cieca
assegnava finte invalidità a pagamento
La donna, 51 anni, aveva istruito 135 dossier per rimborsi e accompagnamenti: un danno
da 1.300.000 euro di cui aveva beneficiato anche lei spacciandosi per non vedente assoluta

Un’impiegata dell’Asl di Pavia, falsa cieca, è stata arrestata con l’accusa di corruzione e truffa dai carabinieri. La donna è indiziata, quale addetta all’ufficio invalidi civili, di aver istruito 135 false pratiche di rimborso per indennità di accompagnamento o per malattie inesistenti, emettendone i relativi ordini di pagamento e facendosi poi corrispondere parte del denaro dai beneficiari della truffa, e di aver favorito in modo analogo i suoi familiari. La donna si chiama Guiduccia Massolini, ha 51 anni, lavora all’Asl di Pavia da oltre una decina d’anni e risiede in provincia. L’arrestata, fra le altre cose, si sarebbe attribuita un rimborso di 5.000 euro inserendosi nei pagamenti Inps, dichiarandosi cieca assoluta, e avrebbe fatto avere al figlio un rimborso per indennità di accompagnamento per familiari deceduti.

Tutte le patologie erano false. Il danno all’inps, che ha materialmente proceduto alla liquidazione delle somme non dovute, è pari a 1.300.000 euro. Gli accertamenti proseguono e verranno sentite altre 400 persone circa, tra possibili sospettati di aver approfittato delle sue pratiche truffaldine e pubblici ufficiali che potrebbero averla agevolata. La donna risulta essere stata responsabile di episodi analoghi in passato: era stata condannata per truffe simili e in particolare per somme elargite alla madre, falsamente riconosciuta non vedente. Secondo i carabinieri del comando provinciale di Pavia, che hanno eseguito le indagini coordinate dal procuratore Gustavo Cioppa, la presunta attività truffaldina di Guiduccia Massolini, era “ampiamente consolidata”, tanto che solo i reati oggetto dell’indagine si sarebbero verificati dal 2005 al 2011 “in concorso con altre persone”. E grazie alla compiacenza di svariati cittadini che erano d’accordo nel diventare oggetto dei rimborsi ingiustamente loro attribuiti, di cui poi giravano una parte alla stessa impiegata dell’Asl.

La dipendente riceveva dal 50 al 70 per cento delle somme erogate: contattava persone di sua fiducia, o di fiducia di chi aveva già partecipato alle truffe, e comunicava falsamente per via telematica all’Inps che queste persone risultavano eredi di invalidi civile deceduti che non avevano ricevuto in vita i benefici economici dell’accompagnamento o di altre indennità collegate alla loro mai esistita patologia. L’Inps erogava quanto pensava dovuto ai beneficiari fittizzi, che poi si spartivano il denaro con l’impiegata.

“Non siamo stati colti di sorpresa, sapevamo da mesi che erano in corso indagini per una presunta truffa e avevamo messo da subito a disposizione tutte le nostre strutture per l’inchiesta”, ha commentato il direttore generale dell’Asl di Pavia, Alessandro Mauri. “Mi preoccupa soprattutto che ne risenta l’immagine di una struttura dove lavorano persone con grande sacrificio e dedizione per chi ha bisogno – ha detto Mauri – è necessario che venga fatta pulizia, e, senza condannare nessuno, eliminare le eventuali mele marce”.